Tra i vari strumenti utilizzati nel trading, compaiono gli stock option. In pratica, sono dei diritti che ti permettono di acquistare delle aziondi della società stessa o di altre, a prezzi già predeterminati e chiamati strike price. Ci sono alcune aziende che pagano i propri dipendenti o i manager con gli stock option. Quando ciò accade, l’azienda conferma a chi li riceve di acquistare alcune azioni della società a un prezzo pià conveniente rispetto a quello che è l’effettivo valore di mercato.

In pratica se il prezzo dell’azione va oltre al valore dello strike price, il dipendente potrà trovare conveniente ad esercitare l’opzione stessa, entrando così in possesso di alcune azioni a un prezzo inferiori, rivendendo poi subito le azioni, riuscirebbe a generare una plusvalenza.

Sono tre le differenti fasi che si possono individuare. C’è il Grating, noché la fase in cui la società concede ai collaboratori le opzioni call, cioè quelle che permettano di acquistare un certo numero di azioni in un arco di tempo determinato a un prezzo altrettanto determinato.

Poi c’è il vesting, cioè quel periodo di tempo che va dall’offerta all’inizio stesso del periodo in cui si può esercitare il diritto dell’opzione. Infine, l’ultima fase, è la exercising, cioè è il periodo in cui è esercitato il diritto di opzione.

I piani di stock option hanno come obbiettivo quello di vincolare in parte la remunerazione dei manager e dei dipendenti a quello che è l’andamento della quotazione. L’azienda poi spera che siano invogliati ad aumentare la produttività, contribuendo in questo modo alla redditività del gruppo in modo significativo.

Il 25 giugno 2008 ci sono state alcune modifiche per quello che riguarda il trattamento fiscale. Vi è la cessazione del regime per le azioni assegnate ai dipendenti.

Di Grey