Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato stampa offerta dal blog di Marco Santinoli, professionista della consulenza strategica per aziende e blogger appassionato di marketing tradizionale. Dato che questi sono due tra gli argomenti più gettonati tra i lettori del nostro blog, pensavamo di fare cosa utile nell’ospitarne la pubblicazione. Buona lettura!

GDO: un settore in crescita anche nell’immobiliare

Ehi, aspetta un momento: sai cos’è la GDO? Ci hai a che fare tutti i giorni, ma, forse, non ha mai sentito nominare questo acronimo. Prima di fare un salto su Wikipedia ricorda che la Grande Distribuzione Organizzata, in particolare il settore alimentare, nel corso del nuovo 2022 diventerà il nuovo punto focale su cui convergeranno gli investimenti provenienti dal settore immobiliare.

Ad affermarlo è Savills, una delle agenzie immobiliari più rinomate a livello globale, che nel 2021 ha notato come, per la prima volta in assoluto, gli investimenti nei supermercati e nei negozi discount abbiano toccato la percentuale record del 21% sul totale delle attività di vendita al dettaglio in Europa. A guidare la fila di questa nuova tendenza, questo già nel 2021, è stata la Germania, con ben 3,1 miliardi di euro investiti nei negozi di generi alimentari, seguita dall’Inghilterra con 1,7 miliardi di euro e dalla Spagna con 675 milioni di euro.

Dove sono concentrati la maggior parte degli investimenti?

Sempre secondo i dati contenuti nel rapporto di Savills, la maggior parte degli investimenti, provenienti dal settore immobiliare, è confluita verso gli operatori locali e che sono attivi da molto tempo nella nostra Penisola.

Un fenomeno, quello di questi investimenti, che non solo ha contribuito ad accrescere la fiducia dei clienti verso questi negozi, ma anche ad aumentare il fatturato dei primi dieci brand che si occupano della grande distribuzione nel nostro Paese.

A beneficiare di questa crescita sono stati soprattutto Esselunga e Carrefour, che oltre a offrire migliaia di punti vendita in tutta Italia, rispetto alla concorrenza hanno una presenza online più consolidata, come rilevato da Marco Santinoli.

Segue Eurospin, che conosciamo per la sua pubblicità della “spesa intelligente”, che pur non riuscendo a rubare il primato dell’alimentare a Esselunga e Carrefour, ha ottenuto un’ottima posizione con il non food e i prodotti durevoli e semidurevoli.

Quale futuro per il settore alimentare in Italia?

Dopo aver subito una leggera contrazione del 3% nel 2020 a causa dell’arrivo della pandemia di Coronavirus, la produzione italiana di valore aggiunto nel settore alimentare e delle bevande ha subito un rialzo del 4% nel 2021 e continuerà a crescere nel 2022.

Questo non solo per merito degli investimenti provenienti dal settore immobiliare, ma anche dei consumi interni e della ripresa delle esportazioni.

I rivenditori di generi alimentari hanno beneficiato della crescita dei ricavi durante i vari lockdown, mentre adesso le vendite sono tornate a livelli normali. Il segmento lattiero-caseario ha registrato un aumento delle vendite interne e delle esportazioni lo scorso anno, mentre il sottosettore delle bevande (almeno per il momento) rimane influenzato dalla minore domanda da parte del settore del turismo e dell’ospitalità.

 

 

 

Di Grey